Post by nessuno [Ge]Hanno i loro motivi di esistere!
Certo! [CUT]
Non tutto ciò che esiste è un bene per il semplice fatto che partecipa
dell'esistenza
Mi sembrava di aver motivato a sufficienza la mia opinione, per non dover
arrivare a tali modi di "negazione" della stessa...
Tu hai, da quello che scrivi e leggo, una ampia cultura musicale e sai di
preciso cosa vuoi e come e perchè. Ma sei solo una gradevole eccezione.
Ti ringrazio per il complimento, perchè così gradisco intendere la tua frase
e anche perchè non mi sento così "unico" o "minoritario", colto, o di vedute
precise...
Nel locale del mio esempio, siamo in tanti ad andarci, e la frequentazione
da lunghi anni delle piste latine mi ha fatto conoscere persone dalla
curiosità, dalla passione, dalla cultura e dalla capacità di ballo e di
godimento dello stesso e dell'ambiente proprio, di gran lunga superiori a
me; ne abbiamo anche validi esempi qui su Iabla...
Vero che uno di questi parlava di "Elitarismo" in un vecchio thread, però,
con le caratteristiche di "ballo per cuccare" che tanto ci
conraddistinguono, avere una ristretta (ma quanto, poi, se andiamo bene a
guardare?) "Elite" che non si cura solo di questo, è già un gran segno
positivo...
Ripeto: un intero locale di gente che cerca altre soddisfazioni, altre
musiche, altri tipi di ambiente, ecc.., per me non è una gradevole
eccezione; è la giusta, doverosa normalità dell'esistenza di una minoranza
neppure troppo silenziosa!
Se tu sei un somelier e sai capire e scegliere il vino non possono certo
darti vino annacquato, come dice Pachanga. Anzi, non ti accontenti di un
buon vino da pasto ma vuoi QUEL vino, di QUELLA annata addirittura.
E ti capisco, il palato è raffinato.
Ma a tutti i comuni mortali basta del buon vino perchè non conosce e se non
conosce non può scegliere. Tu dici che è giusto che in un ristorante si
serva solo "prosecco" dicendo che è l'unico vino che vale la pena bere?
No. Però, di sicuro da qualche parte bisogna iniziare ad addestrare le
papille gustative, e allora meglio un ristorante che ti impone il prosecco,
che un'altro che ti impone del cancarone rosso al metanolo.
Non ci si nasce mica, colti nel gusto.... occorrono anni di assaggi e di
occasioni per assaggiare altri sapori!
A parità di ignoranza del cliente, quella singola volta che lo stesso uscirà
dal solito ristorante e andrà in un altro, intuirà che gli viene proposto
del cancarone, e saprà lamentarsene, preferendogli e chiedendo del prosecco.
Quando verrà convinto a provare altro ancora (stavolta di valido) dal
sommelier, scoprirà la terza via... la quarta... ecc..., però per fare
questo dovrà uscire dal solito, primo ristorante.
Ecco perchè il locale mono-tematico è importante che esista, perchè è la
seconda/terza via, è l'uscita di sicurezza da uno stallo che ti anestetizza
le papille (che l'anestesia sia cancarone o prosecco dipende dai casi
specifici, ovviamente, ora non starei troppo a dissertarci su... è
importante però che esistano anche questi "altri" locali!)
La stragrandissima-issima-issima parte dei bailador da "fin de semana"
italiani ascolta la musica che balliamo solo nei locali da ballo. Non
conosce altro che quello che il dj propone loro, vogliono ascoltare solo le
scalette "riconoscibili". Spesso piace loro moltissimo ballare su quello
che, quando vanno a lezione, sentono in classe.
Verissimo. Ci siamo passati tutti. E' il discorso precedente del "da
qualcosa bisogna pur cominciare"...
Non è normale, però, fare la prima assunzione, arrivare all'assuefazione,
alla dipendenza e infine alla morte grazie all'unica sostanza stupefacente
(stupefacente? mah?! dipende...) che ti viene proposta in tutta la tua
"carriera" da tossico!
Come fai a ammazzarti di spinelli, tanto per proseguire l'esempio? Ne fumi
456'543 in cinque anni?
Significherebbe ascoltare solo Oscar De Leon, e ballare solo in stile...
vattelapesca sui suoi brani!
Non penso che dopo alcuni anni, ancora questi figuri possano frequentare la
stessa pista con godimento e costrutto... QUESTE sono casomai le eccezioni,
la regola è che ci si stuferebbe prima, e si cambierebbe locale, musica,
perfino il tipo di ballo, piuttosto!
Per loro la salsa è una fede: cubana (guarda come muovo il mio corpo) o
portoricana (guarda come sono elegante). La loro catalogazione della musica
corrisponde a criteri del tutto arbitrari: cubana tutta la commerciale, la
timba; portoricana tutta la musica strumentale che chiamano (chissà perchè?)
latin jazz, Tito Puente, e la salsa-metronomo (clave in primissimo piano
tutto il pezzo, pochissimo cantato ripetuto all'infinito, strumenti vicini
allo zero).
Si, ti capisco. E' un errore comune, e pure normale e doveroso, visto che
queste sono le (false) info che vengono date o che circolano nell'unico
posto che viene frequentato da chi inizia, ovvero le scuole e i locali da
ballo.
Bisogna guardarsi intorno, girare, cercare, chiedere fuori, ascoltare,
viaggiare, provare altre vie, confrontarsi con "esterni", eccetera per
"abbattere i filtri" della dis-informazione.
Non capiscono molto di origini africane, di Cuba, di New York, di mambo e
jazz: vogliono (come tu giustamente affermi) provare i passettini imparati a
scuola, senza quella noia di sottofondo, come si chiama.... ah si! la
musica... ecco.
Ma cosa si mettono in testa questi dj?
Noi dobbiamo provare, provare, provare... bisogna capire se ballano solo tra
loro, se sono così tesi e mai sorridenti: sono molto volenterosi e si
applicano.
Beh, almeno in parte, non c'è un enorme problema se cercano di migliorarsi
solo in una stretta parte del tutto, specializzarsi, insomma, mal che vada
nei primi anni... anche perchè secondo me, *comunque* prima o poi si
confronteranno con il mondo esterno, nonostante l'apparente contraddizione
del cercare di rinchiudersi da soli in un sarcofago dorato di loro gusto e
fatto a loro immagine e somiglianza (lo stile del loro Maestro!).
Accadrà per forza che qualcuno dall'esterno, "contaminato" (LOL!), li
insidierà coi pericoli della Cultura caraibica, della Bella musica Varia, e
li tenterà a "allenarsi" in "campo esterno", senza il conforto della
presenza del loro Guru/Maestro... e lì scatterà il Miracolo, perchè
l'Illuminazione di una Rumba "ballata" (rotfl!) con un Afro-Cubano,
pervaderà il loro corpo martoriandogli le certezze stilistiche e
sfregiandoli per sempre con l'energia della Clave!
:-))))
Ma vogliono provarla davanti a tutti, vogliono studiare sul campo, come si
dice.
Se poi è solo tra loro, sotto lo sguardo compiaciuto e benevolo del maestro,
vicini vicini ai loro compagni di corso sorridenti e sudati, allora tanto
meglio.
Normale così, dai... almeno inizialmente, finchè non si sentiranno pronti al
balzo fuori dal nido!
Ecco: da questi concetti e da questa impostazione (che non è consapevole
come invece è la tua) nasce il locale mono-stile: che si potrebbe chiamare
anche il mono-locale per semplicità :-)))
In un locale multi-stile invece avrebbero molte più possibilità di crescita.
Ci arriveranno, o quel locale verrà minato nelle sue fondamenta dagli
"esterni/estranei", "nomadi" per vocazione...
*Crescita come scelta musicale:*
infatti il dj "deve" (o dovrebbe) accontentare il maggior numero di persone
e gusti musicali possibili, seguendo certo il suo personale punto di vista,
ma con l'attenzione dovuto ai bailadores tutti e alla pista. Dovrebbe in
definitiva spaziare tra più generi di salsa e tra vari autori per far
ballare la gente.
Questo comporta un ascolto di brani più ampio e potrebbe capitare di dire
"azzolina che bello questo brano, aspetta che domani scrivo sul NG e chiedo
chi sa il titolo di quella canzone che dice <devorame> qualchecosa". Così
facendo ampli le possibilità di scelta.
Sottoscrivo in toto, e non cutto perchè così facendo spero aumentino le
probabilità che si propaghi ai posteri!!!!
*Crescita come ballerini:*
secondo me imparare a ballare è soprattutto rubare. Mi spiego meglio prima
che tu chiami il 113 :-)))
Se balli sempre e solo assieme a gente che balla come te, magari della tua
stessa scuola, che conosce le stesse cose che conosci tu e le fa come le fai
tu, secondo te cresci come ballerino? Io dico di no.
Cresci se balli con persone diverse e che hanno seguito percorsi diversi,
che hanno visioni diverse, dalle quali puoi "rubare" cio' che più ti piace.
E se lo fai ballando con loro, vedendo come si muovono, cosa fanno, che
rapporto hanno con le musiche *varie* che ballano, allora tanto meglio e
tanto bene ti farà.
Si può imparare sia per emulazione (i maestri non ne saranno molto
convinti), quindi osservando, sia per didattica attraverso le spiegazioni
dei maestri. Nei "tuoi" locali escludi l'emulazione perchè impari a fare
meglio ciò che già sai; nei "miei" esistono entrambi i criteri di
apprendimento.
Mio commento... precisamente come sopra!
(a parte il fatto che, l'avrai capito, se "difendo" i locali mono-tematici,
è solo perchè non sto nella situazione rose e fiori che descrivi in questi
due meravigliosi e ideali-stici paragrafi!)
Post by nessuno [Ge]So cosa c'è nei mono-tematici, e li frequento con la mira di guardare,
imparare la loro maniera, e poi anche divertirmi a "smontarli" e "montarli
differenti" secondo i MIEI criteri di quel momento, diversi a ogni dama,
ogni brano, ogni suo sorriso o sguardo preoccupato!
Fai bene, è un gioco splendido e che rende sempre diversa una dama
dall'altra.
Ecco, come vedi, sono coerente con quanto scritto oggi.
Praticamente, diciamo le stesse cose.
Post by nessuno [Ge]Si, messa così, c'è anche questa "possibilità". E' bello però che anche
queste persone possano arrivare prima a inquadrarsi, poi a competere,
No, questo non mi trova d'accordo: per me il ballo non è mai competizione se
non nelle gare. E' una faccenda privata tra me e la mia dama e la musica.
Che competizione può esistere se non esistono criteri validi di giudizio su
chi dovrebbe prevalere in questa assurda gara?
Certo: certi maestri fanno credere che il ballo popolare della salsa sia
fatto di numero di figure conosciute, di passitos eseguiti, di velocità di
piroettare.
Ma non credo che, appena appena si esce dalla fase "infantile" del
ballerino, si possa continuare a credere e magari a soffrire per queste
favole!
No.
Ora ti ho capito meglio, ammetto che il concetto appaia erroneo.
Mi limitavo, se tu hai capito bene me, al periodo di addestramento e di
prima formazione, che imho comprende ancora il ballo anche pre-gara;
d'altronde, i Maestri tendono a far fare gare dilettantistiche insegnando
sequenze che contengono alcuni "fondamentali" insegnati loro durante i corsi
di "specializzazione nella nicchia" del tipo di ballo scelto.
Non è così un controsenso imparare solo a dire Mamma, e nient'altro, ma
dirlo benissimo... :-)
Vedila positivamente, dai, ci si confronta su un bisillabo, perchè ci si
rende conto piano piano che l'intero vocabolario è troppo tosto da
affrontare in tal modo, e così mentre lo si studia *comunque*, piano piano,
cioè in ogni caso, nel frattempo ci si diverte a dire Mam-ma
"agonisticamente"!
Ripeto, non ritengo "ermetico" il sarcofago dell'indottrinamento specifico;
prima o poi ci si stufa in modo naturale.
:-))